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Hate speech: i diritti e le parole

 

 

Presentazione dell’attività

Parole e discorsi di odio sono diventati molto frequenti, soprattutto per la loro diffusione sui social media, e influenzano in modo significativo le esperienze e i comportamenti dei minori. È pertanto necessario che docenti e educatori si interroghino sul linguaggio, sulle parole e, in special modo, su quelle parole pensate per fare del male, perché, come giustamente sottolineava il linguista Tullio De Mauro: “Anche nell’odio le parole non sono tutto, ma anche l’odio non sa fare a meno delle parole”.

Questo percorso didattico ha appunto lo scopo di favorire la riflessione sull’uso del linguaggio come strumento di deumanizzazione dell’altro da sé, dagli atti di bullismo fino ai discorsi d’odio online.  Sono proposti pertanto differenti materiali e attività che possono essere combinati con flessibilità in relazione alle esigenze del contesto educativo in cui si opera.

Il percorso potrebbe essere avviato con l’attività “I diritti e le parole”, che prima propone una riflessione sul rapporto tra libertà di opinione e libertà di espressione e poi conduce a interrogarsi su quale sia il confine tra quest’ultima e l’offesa o il discorso d’odio. Già in questa attività si introduce il tema del bullismo a scuola, che può essere ulteriormente approfondito essendo purtroppo un fenomeno ben presente nelle scuole di ogni ordine e grado. In particolare, l’attività “Ragazze vittime di bullismo” propone un focus sugli atti di prevaricazione legati al genere, cercando sia di far ragionare sul perché ciò accade, ma anche su quali soluzioni sia possibile individuare per rendere le scuole un luogo sicuro per tutte le bambine e le ragazze. Il tema del bullismo è al centro anche dell’attività “Da spettatore a soccorritore” dove però l’attenzione si sposta sulla responsabilità che ognuno di noi ha verso il benessere degli altri e su come reagire agli atti di sopraffazione e favorire quindi la creazione di un clima rispettoso dei diritti e delle sensibilità di tutti. L’attività “Parole e migrazioni”, invece, tratta del discorso d’odio legato all’intolleranza su base etnica: si parte dalla discriminazione subita dagli italiani all’estero nella lunga storia della nostra emigrazione per confrontarla con quella subita dagli stranieri oggi presenti nel nostro Paese.

La proposta educativa è completata da due strumenti di informazione e formazione per il docente: il manuale Hate speech. Conoscerlo e contrastarlo. Guida breve per combattere i discorsi d’odio online, il quale fornisce numerosi e interessanti spunti metodologici, di immediata applicazione nel lavoro in classe, e la scheda informativa Hate speech: definizione e dati.

Altre informazioni e materiali possono essere reperiti nell’area Educare ai Diritti Umani del sito web della Sezione Italiana di Amnesty International.

 

 

Obiettivi

 

  1. Stimolare il pensiero critico
  2. Riflettere sul linguaggio come strumento per negare o promuovere i diritti degli altri
  3. Riconoscere e contrastare i discorsi di odio
  4. Promuovere la solidarietà, il rispetto, la capacità di “mettersi nei panni degli altri”
  5. Sviluppare narrazioni alternative positive

 

 

 

 

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