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Strike! Le mobilitazioni giovanili in favore del clima

 

 

Quando nel marzo del 2015 migliaia di persone affrontarono la prima marcia per il clima, Greta Thunberg aveva appena dodici anni. L’evento di allora si chiamava “Global climate march” e quella fu una delle prime grandi manifestazioni, nate da associazioni e cittadini, per invitare i politici a prendere decisioni concrete per ridurre le emissioni di gas serra e contrastare così i cambiamenti climatici. Un evento analogo, con oltre 600.000 manifestanti in 150 Paesi del mondo, si ripeté qualche mese dopo, nel novembre dello stesso anno, proprio alla vigilia dell’incontro di Parigi che portò alla definizione dell’omonimo accordo.

Il 2015 fu dunque il primo anno in cui Il tema dei cambiamenti climatici e della necessità di tutelare le risorse del nostro Pianeta fu sollevato a gran voce dalla gente comune, determinando la nascita di sempre più comitati e associazioni e iniziando a ricevere l’attenzione anche da parte di televisioni e giornali di tutto il mondo.

Analoghe manifestazioni seguirono negli anni successivi, ma la mancanza di un leader, qualcuno che potesse diventare il simbolo di un vero e proprio movimento su scala globale, iniziava a farsi sentire.

 

 

 

Qualcosa stava per accadere

 

Gli incendi che nell’estate del 2018 devastarono le foreste della Svezia convinsero Greta, una ragazzina svedese da anni sensibilizzata dalle immagini dei terribili effetti dei cambiamenti climatici in atto sul nostro Pianeta, a passare all’azione: il 20 agosto di quell’anno Greta decise di scioperare da scuola per andare a manifestare davanti al Parlamento svedese, replicando in seguito la sua contestazione, questa volta di venerdì e dando così avvio a quelli che in seguito presero il nome di “Fridays for Future”, i venerdì di protesta per il futuro del Pianeta. Le immagini di lei e dei suoi cartelli iniziarono infatti a fare il giro del mondo fra i media internazionali e fu così che altri ragazzi, vedendo il suo impegno, decisero di scioperare da scuola, sempre di venerdì, presentandosi davanti alle sedi delle loro istituzioni.

 

 

Il 4 dicembre del 2018, davanti ai governi presenti al COP24, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a Katowice (Polonia), Greta Thunberg intervenne con un discorso, divenuto poi virale su media e social di tutto il mondo, nel quale affermò che: “Questa è la crisi più grave che l’umanità abbia mai subito. Noi dobbiamo anzitutto prenderne coscienza e fare qualcosa il più in fretta possibile per fermare le emissioni e cercare di salvare quello che possiamo”. Era così stato dato ufficialmente il via alla più grande iniziativa studentesca su scala mondiale che il mondo del 21esimo secolo abbia finora conosciuto e che, ancora oggi, unisce giovani di tutto il mondo, in scioperi (Climate Strike) e settimane di iniziative (Climate Week) in favore del clima al grido di “Non esiste un pianeta B. Non giocate con il nostro futuro”.

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