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Gli archivi climatici

 

 

Li chiamano archivi del tempo, proprio perché, come la memoria di un computer, sono in grado di immagazzinare grandi quantità di informazioni sul clima del passato: sono i ghiacci delle calotte polari artica e antartica e quelli dei ghiacciai di alta montagna presenti sulle cime di catene montuose come le nostre Alpi.

 

Le precipitazioni nevose, che ogni anno cadono su queste regioni, catturano le particelle di impurità presenti in atmosfera, come polveri e composti chimici e le trascinano con sé verso la superficie del ghiacciaio, depositandosi poi su di essa. Anno dopo anno, una parte della neve accumulata sprofonda poi  sotto il suo stesso peso trasformandosi in ghiaccio. Quando questo accade, l’aria che si trova negli spazi vuoti presenti tra i cristalli di neve viene così imprigionata all’interno del ghiaccio stesso, sotto forma di microscopiche bolle.

 

L’analisi chimica di ogni strato di ghiaccio e delle bolle di aria in esso racchiuse permette di ricavare preziosissime informazioni sul clima presente sulla Terra quanto quello stesso strato si è formato. Poiché più si scende in profondità nel ghiacciaio e più si torna indietro nel tempo, tenendo anche conto del fatto che, per via della compressione dovuta al peso della massa glaciale sovrastante, a grandi profondità in poche decine di cm di ghiaccio possono essere racchiuse informazioni su migliaia di anni di storia del clima terrestre,  è facile immaginare come, arrivando fino alla base delle calotte glaciali, si possa riuscire a comprendere come fosse il clima del nostro Pianeta addirittura alcune centinaia di migliaia di anni fa!

 

 

Ma come è possibile raggiungere la base di una calotta glaciale? Attraverso l’utilizzo di strumenti chiamati ‘carotieri’, delle sorte di enormi trapani perforatori, impiegati in alcune zone del Pianeta, come la Groenlandia, l’Antartide e alcuni ghiacciai alpini, per estrarre delle carote di ghiaccio, ovvero dei lunghissimi cilindri (anche di 2 – 3 km!), del diametro compreso tra i 6 e i 12 cm, che vengono successivamente trasportati in appositi laboratori per essere analizzati.

L’esame delle carote di ghiaccio consente una ricostruzione unica dell’ambiente terrestre del passato, permettendoci di comprendere come dovesse essere la composizione chimica dell’atmosfera di allora e di osservare come clima e temperature siano cambiati nel tempo.

 

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