Margherita Hack (1922 – 2013) è stata un’astrofisica e divulgatrice scientifica italiana. In questo libro la scienziata si è raccontata a Simona Cerrato: la spontaneità, la passione e l’impegno che hanno caratterizzato tutte le sue scelte, l’educazione aperta e tollerante ricevuta dai genitori, l’amore per la bicicletta e per la natura, i successi sportivi, gli affetti, la guerra e la dittatura, i viaggi. Ma racconta anche le sue ricerche, l’affermazione internazionale, l’impegno civile e politico. Il libro ha anche vinto il premio Andersen per la divulgazione nel 2006.
Autrici: Simona Cerrato, Margherita Hack
Illustratrice: Grazia Nidasio
Genere: Narrativa
Casa editrice: Editoriale Scienza
Collana: Donne nella scienza
Anno: 2015 (prima edizione: 2006)
Età: 11 anni
Scopo didattico
“Donne nella scienza” è una collana dedicata a personaggi femminili che hanno dato un grande contributo alla scienza. Ritratti complessi e appassionanti, uno stimolo e un modello in cui riconoscersi. In questo libro, per esempio, la Hack ci indica che ciò che si studia serve soltanto per aprire nuovi orizzonti, che l’apprendimento di quanto è possibile conoscere è utile quando consente di renderci conto che l’importante non è soltanto quello che si sa ma quello che sarà possibile sapere.
Approfondimenti
- Margherita Hack è stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale. Qual è esattamente il lavoro in un osservatorio astronomico? Si tratta ancora di guardare da un telescopio e fare osservazioni?
- Le Cefeidi furono il primo argomento di ricerca della Hack ed oggetto della sua tesi. Di cosa si tratta?
- La Hack ha studiato, attraverso i raggi ultravioletti, la stella Epsilon Aurigae ipotizzando un modello per spiegare la sua struttura. Qual è questo modello? Quanti anni dopo è stato confermato?
Discussione in classe
Oltre alla ricerca, la Hack si è impegnata molto nella divulgazione con l’obiettivo di convincere i giovani a dedicarsi alla ricerca scientifica, facendoli innamorare delle stelle e dei misteri dell’universo. Quanto è importante leggere e ascoltare ricercatrici e ricercatori e quello che si fa nei laboratori scientifici nella scelta del proprio percorso di studi? I ragazzi e le ragazze della classe hanno avuto esperienze di questo tipo? Quale il risultato?
Nella sua opera di divulgazione scientifica la Hack ha sempre parlato per sradicare idee pseudoscientifiche e irrazionali, come si può vedere da questo breve estratto di un’intervista del CICAP: