Intervista a: Valentina Palmieri, ricercatrice post-doc dell’Istituto di Fisica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
Interessi scientifici: diagnostica tumorale, pancreas, analisi precoce, nanotecnologie
La diagnosi precoce del tumore
Scopo della ricerca
Ancora oggi il tumore al pancreas risulta poco curabile e ha un alto tasso di mortalità. È possibile trovare un metodo per la diagnosi precoce in grado di rilevarne la presenza nelle prime fasi di sviluppo tumorale, quando i chirurghi possono ancora rimuoverlo?
Stato dell’arte
I tumori possono interessare tutti gli apparati; nel sistema digerente sono frequenti quelli all’esofago, allo stomaco, al fegato, al pancreas e al colon.
Per alcuni tumori esistono, a scopo diagnostico, metodiche di screening precoce basate su immagini radiologiche e test di laboratorio. Il cancro al pancreas è però molto difficile da diagnosticare, perché i primi sintomi si presentano solo quando il tumore è già molto grande o i dotti biliari vengono ostruiti, rivelandone così la presenza.
Un esame diagnostico semplice, in grado di essere utilizzato come screening di popolazione, è rappresentato dalla ricerca di proteine secrete dalle cellule tumorali nel circolo sanguigno, i cosiddetti biomarker.
Queste proteine però sono molto poco concentrate e occorrono nuovi metodi per poterle isolare e rilevare tra tutte le altre proteine nel nostro sangue.
Metodi e risultati
Le moderne nanotecnologie offrono enormi possibilità per effettuare diagnosi oncologiche. Attraverso l’utilizzo di nanoparticelle, particelle formate da aggregati atomici con diametro
inferiore a 100 nm, è possibile selezionare una piccola frazione delle proteine plasmatiche dal sangue del paziente detta “corona proteica”. Questa frazione di proteine selezionate è formata dalle molecole più affini, per carica elettrica e per dimensioni, alla superficie delle nanoparticelle utilizzate.
In altre parole, la corona proteica è composta da diversi potenziali biomarker, selezionati in base alla nanoparticella utilizzata.
I ricercatori del laboratorio guidato da Massimiliano Papi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno dimostrato che la composizione della corona cambia a seconda che il sangue utilizzato provenga da un paziente con tumore o da un soggetto sano. L’analisi viene effettuata attraverso particolari analisi statistiche e i risultati preliminari mostrano come il test della corona proteica abbia una sensibilità superiore rispetto a quella dei marcatori attualmente disponibili, candidandosi a diventare uno strumento prezioso per il rilevamento precoce del tumore al pancreas.
Conclusioni
Lo studio di nuove nanoparticelle dalla superficie sempre più selettiva, combinato a metodi matematici, ha la potenzialità di offrire nuovi biomarker per la diagnosi precoce del tumore al pancreas e di altre malattie.
Riferimento bibliografico
Massimiliano Papi e Giulio Caracciolo, “Principal component analysis of personalized biomolecular corona data for early disease detection”, Nanotoday, 21, 14-17, agosto 2018.
Analisi della corona proteica. La figura illustra come le nanoparticelle possano essere utilizzate per diagnosticare precocemente alcuni tumori, come quello al pancreas.