Nelle calde giornate d’estate sarà capitato a molti di vedere il termometro della farmacia, o quello dell’automobile parcheggiata al sole, segnare temperature molto elevate, anche maggiori di 40-45°C! Ma sono corretti i valori riportati da questi termometri? In realtà no…
Per misurare veramente la temperatura dell’aria (cioè la temperatura dello strato atmosferico prossimo al suolo che viene percepita dal corpo umano), senza sovrastimarla, il termometro deve essere “a norma”, cioè posizionato secondo determinate e precise regole stabilite dal WMO, l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia: ad esempio, non deve essere attaccato al muro (come succede spesso, invece, ai termometri che si vedono in giro per le città), deve essere “schermato” dalla radiazione solare e rialzato di almeno 2 metri dal suolo, per non risentire dei flussi di calore della superficie sottostante.
Il termometro è lo strumento meteorologico forse più conosciuto e utilizzato ed è un elemento fondamentale di una stazione meteorologica.
La stazione meteorologica è costituita difatti da un insieme di strumenti, ognuno dei quali misura una differente variabile meteo. Oltre al termometro sono molto importanti l’igrometro, il barometro, l’anemometro e il pluviometro, che misurano rispettivamente umidità, pressione atmosferica, vento (intensità e direzione) e precipitazioni. A seconda poi delle necessità e degli scopi di misura della stazione, è possibile aggiungere altri sensori, come ad esempio il radiometro (o piranometro) per la misura della radiazione solare.
Come succede per il singolo termometro, anche le stazioni meteorologiche professionali devono essere installate rispettando una serie di norme e criteri; inoltre gli strumenti devono essere soggetti a manutenzione e taratura periodica: solo così le misure delle grandezze fisiche riescono ad essere il più possibile precise ed affidabili e rappresentare il più fedelmente possibile la situazione meteorologica in atto.